Il castello di Maniago è ben visibile tra la vegetazione dalla Piazza, alzando lo sguardo verso nord. Si può facilmente raggiungere imboccando via Castello e passeggiando lungo una bella strada delimitata da mura in sasso che si arrampica attraverso il bosco fino alle rovine. Una nuova segnaletica turistica, posizionata lungo il percorso, illustra la storia e ricostruisce la struttura del maniero, edificato probabilmente intorno al XII secolo per volere del Patriarca di Aquileia, che lo concede quale feudo di abitanza. Il castello viene perciò costruito su terre di proprietà del Signore, ma solo una parte, che comprende il palazzo, resta in suo possesso; l’altra, più vasta, viene lottizzata e concessa a famiglie a lui fedeli; su tutte si afferma il casato dei Maniago, specialmente tramite Olvrado e i figli Almerico, Volveno e Galvano, che nel 1335 ottengono dal Patriarca Bertrando il garitto, trasformando il feudo da “abitanza “a feudo retto e legale, su cui hanno da allora in poi piena giurisdizione.

Nel momento di massimo sviluppo, la struttura si compone di più torri ed edifici affiancati, che la copia seicentesca di un disegno più antico, oggi perduto, ci aiuta a collocare nello spazio: è cinta da un girone di mura più interno, che protegge il maniero stesso (primo zirone) e da uno esterno, che circonda il borgo castellano (secondo zirone).

Il castello resiste più volte a violenti assedi, dal primo sferrato nel 1260 fino all’ultimo del 1420, quando Bartolomeo di Maniago deve arrendersi alla superiorità di Venezia, che fino al 1797 dominerà il Friuli. Il terribile sisma del 1511 danneggia gravemente il castello, che non verrà più riattato: i nobili, anche per le mutate condizioni storiche, si trasferiscono nei palazzi che sorgono più in basso, attorno alla grande piazza dove ormai si svolge la vita dei maniaghesi. Sarà definitivamente abbandonato attorno al 1630.